RAPPORTO COOP 2022: gli italiani non rinunciano alla qualità dei prodotti agroalimentari nonostante l’impennata inflazionistica.

Ott 20, 2022

Secondo il più recente Rapporto Coop (https://lnkd.in/djUVUARF), datato settembre 2022, sull’evoluzione dei consumi e degli stili di vita nel nostro Paese. La congiuntura di una serie di eventi imprevisti, dalla pandemia prima al conflitto russo-ucraino poi, ha innescato un effetto recessivo e un’impennata inflazionistica anche nel nostro Paese, che non si verificava dal lontano 1980. La perdita media del potere d’acquisto delle famiglie è stata stimata per il 2022 in 2.300 euro, con un danno maggiore per chi vive da solo. Il dilemma della bolletta influisce sulle abitudini degli italiani, tanto che il 30% intende ridurre il riscaldamento domestico.

Il post pandemia registra una classe media sempre più in difficoltà, con i salari che stentano a crescere e i prezzi che aumentano. Per fare un paragone, in Italia il salario medio è del 33% più basso di quello dei tedeschi che hanno un costo della vita in linea con il nostro. La forbice tra chi ha poco e chi ha molto si amplia, con un aumento dell’area di povertà (+ 6 milioni nell’ultimo anno) e una forte spinta del mercato del lusso (+ 36% la ricchezza posseduta da pochi Paperoni d’Italia).

Dal punto di vista dei prodotti alimentari lavorati, la dinamica inflattiva ha raggiunto il +10%, rimanendo ancora indietro rispetto ad altri Paesi, quali la Germania +13,7%. Secondo i dati raccolti, nonostante l’aumento dei prezzi gli italiani si dichiarano non disposti a rinunciare alla qualità dei prodotti, ma intenzionati a nei prossimi mesi a ridurre piuttosto le quantità. Il Made in Italy, la tracciabilità e la sostenibilità sono considerati elementi fondamentali per orientare le scelte del carrello. Mentre cala la propensione ad acquistare cibi etnici, prodotti senza (glutine ecc.) e i cibi pronti. Le savings strategies si concentrano in particolare sulla lotta allo spreco e sulla ricerca di offerte.

Infine, nel 2022, e si suppone ancora di più nel 2023, la grande distribuzione organizzata in Italia si trova ad affrontare una sfida che corre sul filo del caro energia e dall’aumento dei listini industriali da una parte e della perdita di potere d’acquisto e delle difficoltà dei consumatori dall’altro.

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